No alla caccia e al cemento nei Parchi. Mercoledì 18 gennaio, incontro a Roma per la mobilitazione #SALVIAMOiPARCHI.
Firma subito: #SALVIAMOiPARCHI
Lo scorso novembre, il Senato ha licenziato e inviato alla Camera per la sua definitiva approvazione il testo di riforma della Legge quadro sui Parchi. Ma più di riforma si tratta di un vero e proprio smantellamento.
Fu proprio il movimento radicale a volere fortemente una legge complessiva sulle aree protette. Ci sono voluti 27 anni di lotte per portare, nel ’91, a una legge di compromesso. Seppur incompleta, la legge sui parchi ha permesso di estendere le aree protette dal 3% del 1985 a circa il 13% odierno. Molte le lacune, prima fra tutte la governance scarsamente partecipata e stanziamenti talmente esigui che, a mala pena, sono riusciti a finanziare gli enti parco.
A 25 anni dal varo della legge, sarebbero stati questi i punti centrali di una possibile riforma. Invece siamo di fronte a un progetto di “riforma” che azzera tutti i contenuti di tutela e valorizzazione ambientale.
Presidenti e consigli dei parchi di nomina politica
Il Presidente del Parco, secondo il nuovo testo, viene nominato dal Ministro dell’Ambiente. Vengono eliminate le necessarie competenze scientifiche e sostituite da «comprovate» capacità gestionali. Anche il Consiglio del Parco è di nomina politica. La metà è rappresentato da politici, mentre l’altra metà viene scelto (sempre dalla politica) in via discrezionale tra enti e associazioni parastatali, ovvero legate al potere politico. Mentre nessun diritto di partecipazione viene previsto per i cittadini residenti.
La rappresentanza dei parchi affidata a interessi privati
Federparchi, associazione di diritto privato, diventerebbe l’unico soggetto di rappresentanza dei parchi che, invece, sono enti di diritto pubblico. Si tratta di una mossa per mettere in mano i parchi a interessi privati. Per statuto, Federparchi è composta da «enti pubblici e i soggetti giuridici privati che, pur non essendo enti gestori, svolgono attività connesse». Con il nuovo testo, la rappresentanza dei parchi sarebbe quindi affidata a cacciatori, speculatori, interessi e consorterie.
Si apre alla caccia e alla deregulation urbanistica
Il Regolamento del parco può infatti prevedere deroghe rispetto alle attività di caccia, edilizie, minerarie. Sarà possibile addirittura manomettere il regime delle acque.
La caccia, in particolare, viene introdotta in modo surrettizio attraverso «controllo venatorio», ovvero «finalizzato alla eradicazione o al contenimento delle popolazioni al fine di mitigarne gli impatti.»
Le autorità del parco potranno disporre, per alcune specie, abbattimenti anche senza il nulla osta dell’ISPRA, in aperta violazione della legge sulla caccia.
Le “royalties”: il saccheggio ambientale per finanziare i parchi
Vengono aboliti i piani di sviluppo sostenibile dei parchi, uno strumento utile per sviluppare piccole imprese locali sostenibili. Vengono invece introdotte le royalties per il finanziamento degli enti parco. Si tratta di canoni che verranno versati per lo sfruttamento delle risorse naturali presenti nel parco. Si lega, in sostanza, la sopravvivenza dei parchi alla loro distruzione. In particolare, è preoccupante la scelta di disinvestire sullo sviluppo di imprese locali per fare dei parchi territori di conquista da parte di potentati economici avulsi dagli ecosistemi naturali e culturali che, appunto, i parchi dovrebbero proteggere.
L’approvazione di questa proposta di legge equivarrebbe a sancire la morte dei parchi italiani. Si tratterebbe di un colpo mortale per l’intero paese e di intere comunità. Questa legge deve essere fermata.
#SALVIAMOiPARCHI
Roma, mercoledì 18 gennaio, ore 18, presso la sede del Partito Radicale.
Via di Torre Argentina, 76 (3° piano)
7 comments
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Diffondo
Basta caccia e basta svendite dell’ambiente a pochi potentati
è una vergogna stratosferica. Dopo i favori vari elargiti in Toscana con la Remaschi, i vari provvedimenti in Liguria, Veneto.. il regalone al Trentino Alto Adige, adesso si ammazzano i parchi. Se facciamo passare una cosa del genere abbiamo fallito come popolo e come cittadini
Può un paese civile ammettere la distruzione dei propri parchi?
Ho inviato richiesta di contatto per dare il mio aiuto