La Camera approva la legge che svende i parchi e il territorio italiano alle multinazionali.
Mentre si continua a propinare agli italiani la demenziale polemica sulla inesistente legge sullo “Ius Soli” (pensate di stare in Svezia?) non ci si accorge o si fa finta di non sapere che il “sŏlum”, cioè il territorio italiano, sta per essere svenduto.
Alla fine ce l’hanno fatta. Anche grazie al censura sistematica della pubblica disinformazione, la legge sfascia parchi è stata approvata dalla Camera. Il nuovo testo torna di nuovo in Senato.
Varata nel ’91, dopo 27 anni di lotte, la legge sui parchi voluta proprio dai Radicali è stata totalmente stravolta in una legge contro i parchi.
Un perimetro svuotato di ogni contenuto di salvaguardia, terre di conquista per lobby e potentati di ogni genere: ecco cosa diventano i parchi con questa nuova legge. Si potrà cacciare, costruire, trivellare e – come se non bastasse – fare anche esercitazioni militari. Ma quel che conta veramente è la privatizzazione di fatto (e per pochi spicci) di un patrimonio che appartiene a tutti gli italiani.
Cambia infatti il meccanismo di finanziamento degli enti parco, attraverso l’introduzione delle Royalties, ovvero canoni che i privati verserebbero per lo sfruttamento delle risorse naturali. Un vero ribaltamento di prospettiva, dal momento che i parchi nascono per tutelare risorse naturali non rinnovabili per l’interesse generale.
Con l’introduzione delle Royalties si lega la sopravvivenza dell’ente parco alla distruzione ambientale del parco che l’ente (invece) dovrebbe tutelare. Più distruzione ambientale, più Royalties, più fondi per l’ente parco.
Nei parchi si potrà fare esattamente quel che si fa fuori, anzi peggio, dal momento che le comunità locali non avranno più alcuno strumento di consultazione e i consigli dei parchi saranno composti dai rappresentanti delle caste partitocratiche e delle corporazioni (grandi proprietari terrieri, lobby delle armi, cacciatori, costruttori, eccetera).
Siamo quindi di fronte a un meccanismo perverso. Controllato e controllore coincidono, i privati sfruttano le nostre risorse versando a sé stessi le royalties per rientrare nelle loro tasche. Non a caso, la rappresentanza unica dei parchi viene attribuita a un’associazione di diritto privato, cioè Federparchi.
La nuova legge sui parchi: una gigantesca operazione di svendita alle multinazionali del 12% del territorio italiano.
Svendere. Questo è il vero obiettivo della legge ed è per questa ragione che stampa e politica si sono ben guardate dall’informare o contrastare quello che è a tutti gli effetti uno scandalo nazionale. Le finte opposizioni hanno votato in ordine sparso, ma non hanno mosso un dito per denunciare gli effetti di questa legge. Eppure sono salite sui tetti o sventolato cartelli in aula per molto meno.
Per comprendere la “qualità” complessiva di questo provvedimento, basti pensare che il relatore è attualmente ai domiciliari per corruzione e mafia. E vallo a spiegare ai fans del novello partito dei barboncini che relatore e legge appartengono al partito della Brambilla.
In questi mesi abbiamo tentato un’interlocuzione con tutti i gruppi parlamentari. Nella migliore delle ipotesi, abbiamo trovato incompetenti che non sapevano neanche cosa stavano votando. È diritto dei cittadini sapere che l’ambiente italiano è gestito da mafiosi e incompetenti.
Questa legge è una sconfitta per l’Italia. È la sconfitta di un paese che si divide su piccole questioni particolari, ma non riesce a focalizzare i nodi strutturali. E quindi, se la nuova legge verrà approvata – anche stavolta, nel silenzio generale – al Senato, inizierà la vendita a pezzi delle nostre risorse naturali. Oggi nessuno si interessa o si scandalizza, il conto lo pagheremo tra qualche anno. Nel mentre c’è chi farà carriera politica o conterà i soldi sulla pelle degli italiani. E magari con quei soldi ti chiederanno il voto “per gli animali” o “per l’ambiente”.
Ironia della sorte, la legge è stata approvata nello stesso giorno in cui venivano diffusi i dati sui migranti. Questa volta non quelli dei barconi, ma i 500mila italiani costretti a emigrare per trovare una vita dignitosa.
Eppure potremmo creare milioni di posti di lavoro qualificati, ridurre enormemente tasse e imposte, se solo comprendessimo appieno i vantaggi che potrebbero derivare da politiche che curano l’ambiente nell’interesse pubblico, invece di distruggerlo in nome di carriere e interessi di bottega.
Ma proprio per queste ragioni, il contrasto a questa legge può essere un motivo di quella rinascita civile e politica di cui il paese ha bisogno.
Oltre 10mila cittadini hanno aderito alla campagna #SALVIAMOiPARCHI. Ripartiamo da 10mila per convincere, questa volta il Senato, a bocciare una norma contro l’Italia e il suo futuro.
Anche di questo parleremo sabato 24 giugno a Firenze in occasione dell’evento #PlanetFIRST! Un’occasione in più per esserci.
Fabrizio Cianci, Segretario EcoRadicali – Associazione Radicale Ecologista
http://ecoradicali.it/2017/06/planetfirst-firenze-sabato-24-giugno/
5 comments
Complimenti per l’articolo e per la battaglia che portate avanti.
Grazie Quinto
Porci
Felice di sapere che dopo decenni e decenni in parlamento anche i radicali si occupino di ambiente, dopo aver sostenuto alleanze devastanti con i vari partiti che dell’ambiente sono stati i principali devastatori. La politica e’ compromesso, ma l’ambiente e’ sempre quello che viene sacrificato per primo.
Il pianeta muore, ma voi non avete certo il merito di avere lottato per la sua sopravvivenza.
Ad ogni modo, meglio tardi che mai.
Cordiali saluti.
I Radicali sono stati presenti con continuità in Parlamento dal 1974 al 1996. Rientrano dopo 10 anni dal 2006 al 2008 e da allora non sono più presenti in Parlamento. E la mancanza si vede. In questi “decenni e decenni” (come dici tu) i Radicali hanno:
– promosso TRE referendum per l’abolizione della caccia;
– abolito il nucleare, promosso la prima legge di limitazione della vivisezione, dei pesticidi e la legge istitutiva dell’agricoltura biologica;
– promosso la legge sui parchi (quella che gli altri oggi stanno demolendo)
Radicale è anche l’iniziativa sull’attuazione degli standard urbanistici (verde e servizi urbani); moltissimi parchi regionali sono stati istituiti proprio su impulso del Partito Radicale (Parco del Ticino, dell’Appia Antica, dei Castelli Romani.. solo per citarne alcuni) senza contare le decine di iniziative contro la speculazione edilizia e l’abusivismo nei vari comuni italiani.
Si può pensare che tutto questo non sia abbastanza, e non lo è certamente. Tuttavia, con il 2%, abbiamo fatto quel che nessun altro partito può vantare un così alto numero di iniziative e conquiste che oggi sono patrimonio di tutti. Casomai il problema è riprendere una corposa iniziativa ecologista radicale perché, come si vede, ce n’è davvero bisogno. E gli EcoRadicali nascono per questo. Nel nostro sito potrai trovare molte iniziative, documenti e campagne. Che il Pianeta muore lo sappiamo e diciamo da metà anni ’60. Il “meglio tardi che mai” forse andrebbe indirizzato ad altri (vecchi e nuovi) proni esecutori. Ultimo appunto. Il movimento ecologista nasce dentro il Partito Radicale.. forse varrebbe la pena di andarsi a vedere chi erano Aurelio Peccei, Adele Faccio, Maria Teresa Di Lascia, Bruno Zevi eccetera.
Il Pianeta muore anche per la non conoscenza e la mancanza di cultura politica, di fondamento storico e ideale, di quanti vorrebbero salvarlo. Anche da questo punto di vista il modello consumistico ha vinto. Liberiamoci dal situazionismo perché per capire dove andare, dobbiamo sapere da dove veniamo.
Un carissimo saluto.