Si sono conclusi i lavori dell’Assemblea 2018 di EcoRadicali. I documenti, il nuovo Direttivo, il video per rivedere l’evento.

L’Assemblea ha eletto il nuovo Direttivo, così composto: Fabrizio Cianci (Presidente), Gabriella Paggi (Tesoriere), Vittorio Ceradini (Segretario), Carlo Consiglio, Valentino Paesani, Rocco Ruffa, Renata Sarti. È possibile rivedere i lavori dell’Assemblea al seguente link. L’Assemblea ha approvato la seguente mozione generale.

Mozione generale

L’Assemblea delle iscritte e degli iscritti EcoRadicali – Associazione Radicale Ecologista, riunita a Roma l’8 aprile 2018:

sentite le relazioni del Presidente e del Tesoriere, le approva;

saluta il ritorno in Parlamento di una pattuglia radicale quale occasione per restituire rilievo e forma istituzionale alle istanze di libertà e di democrazia che sono proprie della storia radicale;

riconosce che l’adesione e la partecipazione ai lavori dell’Assemblea dei massimi dirigenti di Radicali Italiani, apre alla possibilità concreta di costruire un nuovo protagonismo radicale perché alle folli saggezze dei signori della guerra e della fame, alle miopie del potere e della politica, venga contrapposta una nuova consapevolezza culturale e civile: perché tutti e ciascuno riconosca la necessità di una politica di vita, in primo luogo del Diritto e quindi di diritto alla vita; individua, in particolare, nel concorso alla costruzione di nuove campagne e provvedimenti legislativi un campo d’azione comune ecologista – e quindi di alternativa radicale – al risorgere dei nazionalismi, alla deriva demagogica, che trae forza proprio dai molteplici effetti – corruzione, nuove povertà, migrazioni – tutti riconducibili alla comune radice della crisi ecologica, ovvero il fallimento di un modello di sviluppo fondato sull’ideologia della “crescita” – di merci e transazioni finanziarie, così come di popolazione da utilizzare come schiavi o come consumatori – in un pianeta che infinito non è;

rivendica quindi la capacità di visione e previsione dei Radicali, primi a porre – già quarant’anni fa – l’urgenza politica della difesa transnazionale degli ecosistemi per governare ed attenuare gli effetti distorsivi della globalizzazione, ovvero il riconoscimento dei diritti della Terra, unica patria di ogni essere umano, quale campo di affermazione per la effettiva transnazionalità dei diritti civili ed umani; sostiene che tale opportunità è oggi offerta dalla Risoluzione ONU Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile sottoscritta da 193 Paesi e la necessità di costruire, anche in Italia, azioni di breve, medio e lungo periodo per il conseguimento degli Obiettivi Comuni;

rivolge un ringraziamento ai 19.178 cittadini, appartenenti a 37 paesi diversi, che hanno sostenuto la campagna #SALVIAMOiPARCHI per fermare la controriforma della Legge quadro sui Parchi e le Aree protette, rilanciando l’urgenza di vigilare e intervenire perché il progetto di devastazione giuridica – preludio di quella fisica – delle aree protette italiane venga definitivamente fermato con l’insediamento del nuovo Parlamento;

denuncia come, in particolare in Italia, la distruzione ambientale rivesta un ruolo essenziale nella neutralizzazione, se non negazione dei diritti civili e politici; lo è in particolare nella riforma della VIA e della VAS che nega alla cittadinanza la partecipazione, l’informazione nel governo del territorio e dell’ambiente pur garantita dal diritto comunitario e dalla Convenzione di Aarhus;

ringrazia le migliaia di cittadini che hanno sostenuto – anche attraverso il digiuno di dialogo – l’appello degli EcoRadicali contro il piano di abbattimento del lupo promosso dal Ministro Galletti e, in particolare, i 12.177 sostenitori della campagna #NoStatoRandagio che hanno permesso la definitiva abrogazione dei brutali abbattimenti di cani randagi previsti dallo stesso Piano ministeriale; contestualmente, rilancia la necessità di riprendere con urgenza tutte le iniziative per la piena applicazione della legge di contenimento del randagismo, varata nel 1991 e della Convenzione europea dei diritti degli animali da compagnia per liberare la gestione del randagismo da affarismo e mafie; promuove ogni iniziativa per la piena applicazione della Direttiva 63/2010 sull’utilizzo di animali per scopi scientifici; denuncia come le continue deroghe abbiano ormai svuotato la Legge quadro sulla caccia di ogni contenuto di tutela, rilancia la battaglia per la sua abolizione.

L’Assemblea
confermando la quota associativa a 25 euro, rivolge un appello urgente a sostenere con l’iscrizione la possibilità storica di riportare a pieno titolo le tematiche dell’ecologia, della difesa degli animali e, più in generale, la difesa della vita e della sua qualità in un’agenda politica di cambiamento.